BASI IDROSOLUBILI
Per utilizzare gli oli essenziali nei bagni aromatici completi o parziali, è necessario miscelarli sempre con una base idrosolubile. Tra le basi che possiamo utilizzare, le migliori sono:
Per chi vuole sfruttare le proprietà delle essenze in modo veloce e pratico, può utilizzare come base un normale bagnoschiuma, che dovrà essere neutro, con un pH leggermente acido e di origine vegetale.
Le dosi di olio essenziale da impiegare di volta in volta con le diverse basi, variano a seconda della base stessa.
LA VOLATILITÀ
La volatilità delle essenze, indica la velocità con cui gli oli essenziali evaporano quando sono esposti all'aria.
In base alla velocità di evaporazione, vi sono diversi livelli di tempo (chiamati toni):
Inoltre vi è una stretta relazione tra il tasso di evaporazione e gli effetti sul corpo e la mente.
Gli oli più leggeri (che evaporano con rapidità) agiscono molto più velocemente rispetto agli altri (eucalipto..). Invece il tono base, ha azione sedativa e agisce in particolar modo sul sistema nervoso. Appartengono a questa classe le essenze estratte dai fiori, resine e legni (sandalo, rosa, salvia, nèroli, geranio..). Nella categoria media invece, troviamo la maggioranza delle essenze (rosmarino, cipresso, bergamotto, maggiorana..).
Si ritiene inoltre, che le essenze con volatilità alta non assicurino un'azione antibatterica e germicida costante nel tempo e proprio per questo motivo, in molti oli di questo tipo si aggiungano dei fissatori.
LA DENSITÀ
La densità delle essenze indica il grado di viscosità e compattezza, che può variare da 0.8 a 1.2 e si determina con l'ausilio di uno strumento chiamato densimetro, tarato a una temperatura di 15°C.
Quando la percentuale di idrocarburi e alcoli liberi è molto alta, la densità si avvicina a quella dell'acqua, che può essere superata in presenza di un elevato numero di compost ossigenati.
LA SOLIDIFICAZIONE
Il punto di solidificazione delle essenze varia da olio a olio . Conoscerlo è un valido mezzo per constatarne la purezza. Le essenze raggiungono lo stato semi-solido quando vengono esposte e temperature basse. Una volta raggiunta la solidificazione, si possono estrarre alcuni componenti per altri utilizzi oppure per limitarne le potenzialità tossiche.
IL POTERE RIFRANGENTE
Il potere rifrangente di un'essenza è il termine utilizzato per individuare sostanze estranee o per conoscere lo stato di invecchiamento. Si utilizza un particolare strumento di misurazione, il rifrattometro.
Per utilizzare gli oli essenziali nei bagni aromatici completi o parziali, è necessario miscelarli sempre con una base idrosolubile. Tra le basi che possiamo utilizzare, le migliori sono:
- il sale marino integrale, antisettico e depurativo.
- il miele, lenitivo.
- il bicarbonato di sodio, purificante e disintossicante.
- il latte e la panna, idratanti.
- la crusca e l'argilla, purificanti.
- l'aceto, astringente e antisettico.
Per chi vuole sfruttare le proprietà delle essenze in modo veloce e pratico, può utilizzare come base un normale bagnoschiuma, che dovrà essere neutro, con un pH leggermente acido e di origine vegetale.
Le dosi di olio essenziale da impiegare di volta in volta con le diverse basi, variano a seconda della base stessa.
LA VOLATILITÀ
La volatilità delle essenze, indica la velocità con cui gli oli essenziali evaporano quando sono esposti all'aria.
In base alla velocità di evaporazione, vi sono diversi livelli di tempo (chiamati toni):
- tono superiore
- tono medio
- tono base
Inoltre vi è una stretta relazione tra il tasso di evaporazione e gli effetti sul corpo e la mente.
Gli oli più leggeri (che evaporano con rapidità) agiscono molto più velocemente rispetto agli altri (eucalipto..). Invece il tono base, ha azione sedativa e agisce in particolar modo sul sistema nervoso. Appartengono a questa classe le essenze estratte dai fiori, resine e legni (sandalo, rosa, salvia, nèroli, geranio..). Nella categoria media invece, troviamo la maggioranza delle essenze (rosmarino, cipresso, bergamotto, maggiorana..).
Si ritiene inoltre, che le essenze con volatilità alta non assicurino un'azione antibatterica e germicida costante nel tempo e proprio per questo motivo, in molti oli di questo tipo si aggiungano dei fissatori.
LA DENSITÀ
La densità delle essenze indica il grado di viscosità e compattezza, che può variare da 0.8 a 1.2 e si determina con l'ausilio di uno strumento chiamato densimetro, tarato a una temperatura di 15°C.
Quando la percentuale di idrocarburi e alcoli liberi è molto alta, la densità si avvicina a quella dell'acqua, che può essere superata in presenza di un elevato numero di compost ossigenati.
LA SOLIDIFICAZIONE
Il punto di solidificazione delle essenze varia da olio a olio . Conoscerlo è un valido mezzo per constatarne la purezza. Le essenze raggiungono lo stato semi-solido quando vengono esposte e temperature basse. Una volta raggiunta la solidificazione, si possono estrarre alcuni componenti per altri utilizzi oppure per limitarne le potenzialità tossiche.
IL POTERE RIFRANGENTE
Il potere rifrangente di un'essenza è il termine utilizzato per individuare sostanze estranee o per conoscere lo stato di invecchiamento. Si utilizza un particolare strumento di misurazione, il rifrattometro.